La storia conosciuta del nostro Comune ha inizio con la contessa Adelaide, marchesa di Susa e Torino e vedova di Oddone di Savoia, figlio di Umberto Biancamano. Adelaide, fondando l'8 settembre 1064 l'Abbazia nel borgo Verano in Pinerolo (poi Abbadia di S.Maria), le dona la sua metà di Villar: "medietatem... de Villare" con un primo atto, con uno successivo nel 1078 cedeva i rimanenti diritti sulla località all'Abate di S. Maria.
Da Villar Pynoasche, nome di Villar nella forma più antica, si passò a dizioni più recenti come Villario Vallis Perusie ed infine Villaris Peruxie.
Villar faceva parte della bassa Val Chisone, detta Val di Perosa, territorio che si estendeva da Porte al Bec Dauphin, sopra Perosa. A Perosa inoltre risiedeva il castellano, da cui Villar dipendeva, e duplice era il giogo, dell'Abate e dei Savoia, a cui i villaresi erano tenuti a pagare decime, pedaggi, roide e foraggio per te milizie.
Nel 1208 a VILLAR viene eretta la prima chiesa, dedicata a S. Pietro. Nel 1235 tutta la bassa Val Chisone, pur conservando gli Abati particolari privilegi, passa prima ai Savoia e nel 1259 al ramo Savoia Acaia. Nel 1536 avviene la prima dominazione francese, che cesserà nel 1574. Mentre svanisce il dominio temporale degli Abati si avvicina la seconda dominazione francese.
Nel 1630 il cardinale Richelieu, alla testa delle truppe francesi, occupa Pinerolo e tutte te località della Val Chisone alla sinistra orografica del torrente passano alla Francia; la riva destra resta ai duchi di Savoia. Intanto in Francia sorge Luigi XIV, il Re Sole, simbolo dell'assolutismo regio. L'Europa si coalizza contro la Francia, prima nella Lega di Augusta 1688 e quindi nella Grande Alleanza nel 1690, cui aderisce Amedeo di Savoia, desideroso di cancellare la dominazione francese. La guerra divampa dal 1691 e nel 1693 il maresciallo Nicolas de Catinat pone il suo campo a Villar Perosa. Nel trattato di pace del 1696, il duca riebbe il suo ducato e Villar torna a Vittorio Amedeo di Savoia. La guerra si riaccese nel 17O1 e terminò solo nel 1706 con il sacrificio di Pietro Micca.
Il 9 giugno 1700 il duca infeuda il territorio dipendente da Perosa Argentina ai fratelli Francesco, Giuseppe e Luigi Piccone di Ivrea, signori della Valle di Mosso e conferisce loro il titolo di conte. Nel 1711 ove sorgeva la chiesa di S.Pietro; a spese dei Savoia e con il concorso del conte Piccone, viene edificata la parrocchiale di S. Pietro in Vincoli inaugurata il 26 settembre 1716), esempio notevole di architettura barocca piemontese, che riecheggia in piccolo la reale basilica di Superga. Contemporaneamente alla chiesa e non distante dalla oggi esistente vecchia torre, testimonianza della casa-fortezza, demolita a fine 500,i conti fanno costruire o ricostruire la loro dimora, ora Villa Agnelli, altro gioiello del barocco piemontese, che richiama nella facciata il palazzo Madama di Torino.
Nel 1760 il conte Piccone vendeva il proprio feudo ed il titolo a Gian Giacomo Gamba di Maretto (Asti) la cui famiglia si estinse nella figlia Polissena, moglie di Giuseppe Antonio Turinetti, marchese di Priero (Cuneo).
Nel 1853 la proprietà, villa e quattrocento iugeri di terreno, veniva acquistata dalla famiglia Agnelli, agricoltori provenienti da Racconigi. Nella villa il 13 agosto 1866, Aniceta Frisetti, moglie di Edoardo Agnelli, nato nel 1831, morto nel 1871, dava alla luce Giovanni, fondatore della FIAT e nel 1906 della RIV ora SKF.
Giovanni Agnelli, dopo gli studi classici, dal 1884 al 1886 è alla Scuola Militare di Modena, quindi tenente di cavalleria a Pinerolo e infine, a ventisei anni, lascia l'esercito, torna a Villar Perosa e riprenda il mestiere di famiglia: l'agricoltura. Eccelle negli affari come mediatore, vende sementi, commercia legname e a venti nove anni lasciata la carica Celeste Tosello, viene eletto sindaco. L'atto del Re Umberto l e' del 2ottobre 1895, porta la firma dei Primo Ministro Crispi e la nomina vale per il triennio 1895-1898.
In realtà Giovanni Iº resse la carica ininterrottamente per cinquantanni, fino alla liberazione nei 1945. Agnelli segue sia gli affari agricoli, ma in lui vive la passione per la meccanica motoristica, iniziata nel periodo militare con i motori a petrolio. Rapidamente i fatti maturano e nasce l'idea di una produzione in serie dell'automobile. Nel frattempo, il 2 febbraio 1889, a Milano Agnelli sposa Clara Boselli, fiorentina, dalla quale avrà due figli Tina ed Edoardo.
Il primo luglio 1899 a Torino con altri finanziari Agnelli fonda la FIAT Fabbrica Italiana Automobili Torino. L'industria nascente è fondata su basi solide e utile al suo lancio sono le corse automobilistiche. Una gara automobilistica per la quale era prescritto che tutti i particolari costruttivi delle macchine partecipanti fossero di fabbricazione italiana segna I'inizio dell'industria del cuscinetto e la fortuna della comunità di Villar Perosa.
Il cuscinetto a sfere, fino allora costruito in Francia, risultava infatti essere l'unico elemento dell'automobile non ancora fabbricato in Italia. Per questo motivo il 29 settembre 1906 di fronte al notaio COSTA nasce, a Torino in via Marocchetti, la società in accomandita semplice Roberto Incerti e.C. Villar Perosa, fabbrica di cuscinetti a sfere e sfere in acciaio. Per capitale 600 mila lire, di cui 150 di Agnelli, 100 di lncerti, 50 di Ettore Rabezzana, 250 della FIAT e 50 della FIAT Brevetti. Il socio Roberto Incerti, nato a Correggio (RE) il 30 novembre 1862, probabilmente ingegnere, impiegato tecnico per l'anagrafe, deteneva il brevetto italiano dei cuscinetto a sfere ed era titolare a Torino e a Villar Perosa di due aziende artigianali per la costruzione di sfere per biciclette. L'Incerti cederà più tardi la sua quota di capitale e si ha notizia della sua morte avvenuta a Torino il 13 dicembre del 1951.
Nel 1907 Agnelli porta a Villar Perosa l'industria del cuscinetto, primo nucleo di quella che sarà la RIV, le officine che prenderanno nome dalle iniziali di Roberto Incerti e di Villar Perosa. Tre improbabili motivi di questa scelta strategica. La ricchezza in valle di acque produttrici di energia, l'esistenza di una attiva mano d'opera e indubbiamente l'amore per il luogo natio.
Il destino di Villar Perosa, che allora contava mille abitanti che trovavano sussistenza dalla dura terra, muta completamente. Giuseppe Vittone, classe 1878, abitante nell'allora via Roma, oggi via Bianciotto, è uno dei primi operai assunti. L'industria intanto cresce e Villar Perosa diviene un centro industriale con l'81,4% della popolazione attiva occupata in fabbrica. La municipalità villarese e tutt'uno con l'azienda, che provvede ad ogni problema, da quelli assistenziali alla preparazione scolastica dei giovani.
Con I'avvento della prima guerra mondiale la RlV diversifica la produzione e ottiene la fornitura all'esercito nel 1914 di 55mila bossoli e nel 1916 di 6210 mitragliatrici ed ancora di 1.350.000 bossoli. Nel 1919, iI 5 giugno, a Roma Edoardo Agnelli sposa Virginia, nata Bourbon del Monte, figlia del principe Carlo di S. Faustino, nobile romano. Dalla loro unione la notte del 12 marzo 1921, alle 2,30, al numero 26 di corso Oporto a Torino nasce Giovanni Carlo Francesco. Giovanni che si chiamerà Gianni, è il secondogenito e il primo maschio, la sorella Clara era nata l'anno prima.
Gli anni che seguirono la prima guerra mondiale segnarono l'espansione di Villar Perosa, un comune singolare dove l'amministrazione si identificava nelle fortune della RIV. La popolazione aumentava, saranno 2511 i villaresi al censimento del 1936, e occorreva elevare nuove abitazioni.
Nasce il villaggio operaio che ospiterà sessanta famiglie. Al centro Ia chiesa dedicata nel 1927 a S. Aniceto, in omaggio alla madre del senatore e podestà Agnelli. Nella piazza del complesso edilizio, il monumento dell'Alpino, opera dello scultore Giorgio Ceragioli e a monte l'edificio del convitto femminile, che sorto nel 1909 e chiuso nel 1935, ospitava ragazze nubili che diverranno nel tempo spose villaresi. NeI caseggiato si trasferì ben presto la scuola aziendale di fabbrica sorta nel 1930, vera fucina di tecnici.
Nel 1931, il 3 settembre, la "Villar Perosa" come era detta l'azienda locale, retta nel 1920 dall'avv. Edoardo Agnelli, celebra i suoi primi venticinque anni. Al pomeriggio due partite di calcio. Prima la RIV Football Club e l'unione Sportiva Torre Pellice dopo Juventus-Pro Vercelli.
Nel 1935 Villar Perosa corre un serio rischio. Nel settembre, vittima di un incidente aviatorio, muore Edoardo Agnelli. Il podestà che già aveva perso la figlia Tina, viene preso da sconforto e manifesta il proposito di ritirarsi sia dall'industria che dalla municipalità. Determinante nel recedere da questo proposito, il conforto del parroco don Gay.
Ad Edoardo verrà dedicato il villaggio per 32 famiglie di impiegati, che a lato del primo complesso si stava in quel tempo realizzando.
Gli anni del consenso fascista, che Villar Perosa celebrava puntualmente ad ottobre dal balcone della casa del fascio ora abbattuta, passano veloci e nel 1940 l'Italia entra in guerra con il conseguente disastroso andamento. Compito del Comune la gestione delle carte annonarie sia dei villaresi, che nel 1943 erano 2680, che di tutte le mense aziendali operanti nel territorio. La sola RIV contava non meno di 4500 dipendenti e cui andava aggiunta l'Isolantite e altre imprese minori. lì Comune a fianco delle due applicate dovrà aggiungere tre dipendenti provvisori.
L'8 marzo 1943, con le donne in prima fila interpreti del malessere generale derivante dai bassi salari, dal razionamento alimentare e la borsa nera, le maestranze della RIV, incuranti del regime fascista, incrociano le braccia ed entrano in sciopero. L'agitazione finì li 14 quando il senatore concesse una tantum di 200 lire a tutti, 300 lire ai capi famiglia, un aumento di 22 lire al giorno e garanzia della pastasciutta due volte la settimana in mensa.
Intanto l'eco dei bombardamenti a Torino induce comune e industria a garantire sicurezza ai villaresi e ai dipendenti. Nei primi mesi del 1943 iniziò la costruzione dei rifugi antiaerei nella collina a monte del villaggio operaio. Un'opera grandiosa, unica nel suo genere, che finita nel giugno poteva ospitare 2500 persone. Infatti il 9 e il 10 novembre avviene il bombardamento, ma le due ondate di "Liberator" non producono danni rilevanti. Il 3 gennaio 1944 alle 11,45, cinquantanove fortezze volanti sganciano 312 bombe da 1000 libbre. Cinque minuti di inferno, 60 bombe colpiscono e distruggono lo stabilimento, le altre iI paese. Villar Perosa non esiste più, ma grazie ai rifugi nessun morto. Quello che resta dello stabilimento verrà decentrato a Pinerolo, Miradolo e Cimenz.
Con l'avvento della Resistenza, a Villar Perosa, il Chisone diviene linea di confine con la sponda destra in mano ai partigiani e la sinistra con i reparti tedeschi e l'esercito della Repubblica Sociale. Ventinove vittime sono il tributo villarese alla lotta di Liberazione, che avrà solo fine il 29 di aprile. Il C.L.N. villarese si riunisce in municipio il 2 maggio ed elegge la nuova amministrazione. A sindaco viene eletto Anselmo Ferrero, vice sindaco Giovanni Negro (P.C.l) e assessori Oreste Jachia (P.C.l.), Rinaldo Simondi (D.C.) e Giuseppe Marro (P.S.l.), coaudiuvati da venti consiglieri. La scelta era caduta sul partigiano Ferrero, per la sua fede antifascista e per le indubbie doti di equilibrio.Ferrero accettò l'incarico con riserva, rendendosi conto delle responsabilità di reggere le sorti del comune, la cui economia gravava su uno stabilimento distrutto che occorreva ricostruire e ritenne che la guida del paese doveva ancora essere affidata alla famiglia che aveva dato incremento alla valle. Nasce così la candidatura di Gianni Agnelli, il nipote del senatore era proprietario della RlV, coscritto di Ferrero e vantava un invidiabile impegno come soldato. Campagna di Russia per otto mesi, in Libia dopo e tornato in Italia riparte per unirsi a Badoglio. A Villar il C.L.N. si riunisce ancora il 6 maggio, dichiara decaduto il podestà Agnelli ed elegge la nuova giunta, che sarà composta da Gianni Agnelli (PL.) sindaco, da A. Ferrero (P.C.I.) vice sindaco. Per assessori Negro, Simondi e Marro. Il senatore del regno, a 79 anni muore il 16dicembre 1945 e fuori del municipio sarà proprio Ferrero, il sindaco di maggio, a tenere l'orazione funebre.
Fonte: Vademecum a cura di Pier Cesare Morero. Per approfondimenti: "RIV, la storia dello stabilimento di Villar Perosa" Avondo-Bruno Ed.Alzani Pinerolo (TO)